tag:blogger.com,1999:blog-26171753.post2603951360651943683..comments2024-02-16T00:31:05.214-04:00Comments on carlos zerpa: ¿Cómo sobrevivir sin higiene y no morir en el intento?carloszerpahttp://www.blogger.com/profile/14109151627625122287noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-26171753.post-65166293874968368592008-01-14T16:40:00.000-04:302008-01-14T16:40:00.000-04:30Hola, siempre vengo a ver las cosas nuevas que tie...Hola, siempre vengo a ver las cosas nuevas que tienes, que bellos tus hijos, FELIZ AÑO!!!! Besos Totales!!Roccocuchihttps://www.blogger.com/profile/12613519478118335835noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-26171753.post-24667108683198413552008-01-10T22:17:00.000-04:302008-01-10T22:17:00.000-04:30Molto bello anche l'articolo di Carlos Zerpa...bra...Molto bello anche l'articolo di Carlos Zerpa...bravo Carlos, mi ha riportato bambino, oltre un trentennio indietro nel tempo, in mezzo alle strade a giocare, davvero a giocare...cadevi e ti rialzavi con un ginocchio sbucciato, un pò di sangue che vuoi che sia...andavi sui ciliegi, sugli alberi di pesco, sui meli a prenderti la frutta...per forza era di stagione... ci si tuffava nei rovi a raccogliere more e ti rovinavi le braccia... i bagni nell'Adige il grande fiume buono...quanti ricordi sulla pelle, sulla lingua ho ancora il sapore della potona una specie di torta contadina fatta con le vinacce, della suca amara una radice di fosso che appena la mordevi era amara e più la masticavi diventava dolce...che magnifica metafora gustativa della vita...della codega, la pelle del maiale cotta a vapore quando se fasea su el mascio...gli occhi azzurri e profondi di mio nonno materno, aveva fatto la guerra, era stato in Russia, era un uomo forte e buono, è tutto nel mio cuore. Non erano ignoranti, erano saggi, ci dicevano che fuori ci potevano essere i pericoli, ma anche che fuori c'era la vita e la libertà di correre e saltare, ci lasciavano andare e ci osservavano da lontano con un pò di apprensione nel cuore...ma ci spingevano a crescere in strada, la fuori dove c'è vita. Non ci nascondevano il dolore, ma ci mostravano anche la forza della gioia, una grande gioia, fatta di pelle, no virtual combat. Ci siamo fatti qualche segno la fuori, ma abbiamo imparato a rialzarci quando cadevamo.<BR/>Bravo Carlos, forse è questo che possiamo dare ai bambini ai ragazzi, agli uomini del futuro...il nostro esempio tutto congruente di persone impegnate a coltivare e coltivarsi come bellissimi fiori, senza la paura di sciuparsi, consapevoli come recita un detto turco "l'uomo è forte come il ferro e delicato come una rosa". Devono sapere i giovanissimi ed i giovani che anche la bellissima orchidea cresce nelle giungle umide. La fuori ad aspettarli c'è la vita, dura e morbida, dolorosa a volte, ma bellissima, divertente, giocosa quanto loro vorranno...e non c'è bisogno che del proprio cuore per far si che si avverino le speranze. Ma devono saperlo e devono vederlo, altrimenti avranno sempre più paura e il male li ghermirà con i suoi artigli. Se li lasciamo soli con le loro paure dovranno inebetirsi con ogni sorta di polvere, pasticca e liquido...vivranno la paura di vivere ogni momento e si aggrapperanno a ogni droga per non sentire più nulla...prima di questo, meglio un sacro ceffone zen che gli faccia bruciare la guancia...per farli svegliare, per stupirli della vita...<BR/>Noi possiamo essere un esempio la fuori. Le Arti Marziali sono una porta, sono un messaggio antico mai spento, di invito ad agire ed essere.<BR/>Bravo Alfredo, bravo Carlos .<BR/><BR/>Ciao<BR/>Graziano.Anonymousnoreply@blogger.com